Il vetro, non mi stancherò mai di ripeterlo, rappresenta la stragrande maggioranza della superficie della finestra e come tale la sua scelta deve essere fatta con oculatezza.
Abbiamo parlato nei precedenti articoli di altre caratteristiche quali:
- Selettività e basso emissivitá
- Incollaggio strutturale
- Utilizzo di lastre extrachiare
- Come interpretare i valori nei preventivi
In questo articolo invece ti racconto le differenze tra vetri stratificati e temperati e i loro campi di utilizzo nelle finestre.
Il vetro stratificato
Il vetro stratificato è composto da due strati di vetro uniti tra di loro da uno o più pellicole di materiale plastico detto PVB.
Si tratta di un vetro a norma antinfortunio UNI:7697, in caso di rottura la pellicola mantiene intatto il vetro evitando la formazione di frammenti taglienti.
Per la norma UNI:7697 ai sensi dell’antinfortunio è obbligatorio l’uso di vetri stratificati sull’esterno quando in caso di rottura c’è il pericolo di caduta di frammenti nel vuoto.
Utilizzo vetri stratificati nelle finestre
Il vetro stratificato trova spazio soprattutto quando vi è la necessità di costruire vetri antieffrazione, vetri acustici, e basso emissivi.
Quindi in linea di massima per le finestre si può usare sempre un vetro stratificato.
I contro del vetro stratificato
Come ogni cosa anche lo stratificato ha dei contro che sono:
- Minore resistenza di urti accidentali rispetto al temperato, soprattutto con l’accoppiamento di lastre più leggere come il 2+2 e il 3+3.
- Possibili shock termici, dovuti dall’improvviso surriscaldamento o raffreddamento che possono incrinarlo.
- Maggiore peso che grava sulla ferramenta rispetto a un temperato.
Il vetro temperato
A differenza del vetro stratificato, il vetro temperato è composto da una singola lastra di spessore variabile, che viene temperata in forni a convenzione orizzontali.
Il Vetro una volta tagliato di misura viene messo nel forno a convenzione orizzontale e riscaldato ad una temperatura tra i 620 e i 650 gradi.
Raggiunta la temperatura il vetro viene rapidamente raffreddato con aria, il raffreddamento più veloce sulle parti esterne rispetto al centro del vetro crea delle tensioni che gli donano le sue caratteristiche.
È un vetro abbastanza utilizzato nella produzione di finestre, ed è a norma UNI:7697 quindi antinfortunio.
Può essere selettivo o basso emissivo a seconda delle necessità.
Gode di una importante caratteristica di elasticità, che può assorbire urti accidentali anche importanti, senza avere rotture.
Può essere utilizzato nella composizione di vetri antirumore, ma non è adatto a vetri antieffrazione.
Essendo stato temperato ad alte temperature non soffre lo shock termico causato da un rapido riscaldamento o raffreddamento.
Campi di utilizzo
Il vetro temperato può essere utilizzato nella costruzione di finestre e porte finestre nel rispetto della normativa UNI:7697, consigliabile in tutte le situazioni in cui non vi è necessità di protezione antieffrazione.
È più leggero rispetto allo stratificato, quindi sia la ferramenta della finestra che le braccia degli installatori ringraziano per l’utilizzo.
Il comportamento dei due vetri alla rottura
Rottura dello stratificato
Grazie al PVB in caso di rottura il vetro stratificato rimane al suo posto, senza creare taglienti.
Rottura del temperato
La rottura del vetro temperato comporta la creazione di moltissimi frammenti non taglienti.
In linea di principio in entrambi i casi il vetro è da sostituire.
Conclusioni:
Il vetro oltre ad essere importantissimo per la finestra non è un elemento poi così banale.
Racchiude tecnologia e studio da decenni e la sua innovazione non si ferma mai.
Se anche te stai pensando di sostituire il vetro delle finestre compila il form seguente.
Ti ricontattiamo sempre entro 4 giorni,
Ti aspettiamo
Marco Asti